Cenni storici
Sant'Angelo di Piove è un Comune dell'area del Piovese situato a sud-est di Padova nel territorio che anticamente era detto della "Saccisica". Il paese ha conosciuto negli ultimi decenni un rapido sviluppo passando da un'economia agricola di sussistenza, caratterizzata da un'estrema povertà, ad uno sviluppo avanzato di tipo artigianale ed industriale, soprattutto nel settore della calzatura. Queste trasformazioni hanno segnato profondamente il territorio ed in particolare a livello urbanistico, vi sono, però, ancora molte tracce del paesaggio rurale del passato che conserva ancora i suoi tratti caratteristici.
In questi luoghi vi erano un tempo solo boschi e paludi. I primi abitanti furono i Veneti e poi, verso il 200 a.C., si insediarono i Romani con una loro colonia che aveva come "cardo maximus" o linea principale la via Popilia, fatta costruire dal Console Popilio nel 132 A.C.
Più tardi arrivarono i Longobardi che effettuarono grandi opere di bonifica del territorio convogliando le acque stagnanti nel Canalizzo, un antico canale che partiva da Lettoli e passava attraverso la località di Ardoneghe, Brugine e Arzerini e sfociava in uno dei due rami del Medoacus (Brenta).
I primi documenti nei quali compare il nome di Sant'Angelo sono un atto notarile del 1079, redatto per attestare i diritti di conte che il vescovo di Padova aveva su questa "villa", ed un documento del 1161, che definisce una lite insorta tra l'imperatore Federico Barbarossa e il vescovo Giovanni Cacio per il possesso dello stesso territorio, conflitto conclusosi con l'assegnazione di "Sanctangelo" al presule patavino.
Di qui in avanti le citazioni e le notizie si fanno più frequenti ed ampie, anche se spesso inerenti quasi esclusivamente la vita religiosa. E' infatti in seguito ad una controversia religiosa tra i chierici di S. Angelo e quelli di Saonara che veniamo ancora a sapere di una modifica apportata al suo toponimo, registrato in tale circostanza come Sanctangelo de Sacco. Altri particolari ci sono forniti dalle relazioni delle visite vescovili, soprattutto da quelle del Barozzi, il quale nel 1489 ci fa sapere, tra l'altro, che la pieve di S. Angelo ha un beneficio di sessanta campi.
A quell'epoca nella campagna, che rappresentava la vita del paese, sorgevano i palazzi di facoltosi proprietari terrieri e, sparsi nel territorio, i numerosi "casoni", povere abitazioni con il tetto in paglia nelle quali vivevano, in condizioni di gran povertà, braccianti e contadini.
Dal 1405, con il dominio della "Serenissima" Repubblica di Venezia, si insediarono numerose famiglie nobiliari veneziane come i Donà, i Gradenigo, i Foscarini, i Mocenigo e i Contarini. Pur nelle tristi condizioni economiche, sotto il dominio veneziano, vi fu una certa stabilità politica ed economica. Non mancarono momenti difficili e dolorosi segnati da calamità naturali, come alluvioni e carestie, o da malattie infettive quali la peste, il tifo ed altre epidemie che funestarono nel corso dei secoli la vita di questa popolazione.
Nel 1797 con la caduta della Repubblica di Venezia e l'avvento di Napoleone vi fu la ristrutturazione del territorio in Dipartimenti e, nel 1807, la nascita dell'attuale comune di S.Angelo con unito il paese di Vigorovea, fino ad allora autonomo.
Dopo il dominio austriaco con il regno Lombardo -Veneto, nel 1886 vi fu l'annessione al Regno d'Italia.
Le condizioni di vita nel paese, dopo l'unità d'Italia, continuarono ad essere miserevoli, così come nei primi decenni del 1900, ed il processo sociale ed economico tardava a far sentire il suo influsso.
Bisogna attendere la fine del secondo conflitto mondiale per assistere ad un rapido sviluppo economico che se da un lato ha portato un indubbio benessere, dall'altro, in breve tempo, ha quasi cancellato le radici culturali e rurali che caratterizzavano il paese.
Oltre all'industria delle scarpe, la floricoltura costituisce una voce molto importante dell'economia locale, e con la vicina Saonara forma un'importante zona florovivaistica. Una tipica attività era un tempo la costruzione di sedie: è ancora vivo in molti il ricordo dei "caregheta" (seggiolai) santangiolesi, che andavano in bicicletta di paese in paese a vendere le loro sedie o a ricoprire di nuovo "caresin" (fibra vegetale) il fondo di quelle vecchie. Oggi la tradizione continua a livello industriale nelle moderne fabbriche di sedie.
S. Angelo di Piove oggi è un comune in continua espansione, sia dal punto di vista residenziale, favorito anche dalla strada dei Vivai e dalla statale Piovese, nonché dalla sua posizione al centro di un'area economicamente importante.